Articolo a cura del dr. Massimo Natale

La Pedodonzia è la branca dell’Odontoiatria che si occupa della cura dei bambini, attenzionando in particolare la prevenzione primaria e secondaria, nonché monitorando costantemente le condizioni di salute e igiene orale del piccolo paziente.

Il dente da latte ha un’anatomia del tutto particolare, e sostanzialmente differente rispetto al dente definitivo. In particolare, presenta una camera pulpare molto più ampia rispetto al corrispondente elemento dentario definitivo, e ciò comporta che anche una piccola carie nel dente da latte sia comunque relativamente vicina alla polpa dentaria.

Il dente da latte si può e si deve certamente curare, tuttavia alcune condizioni appaiono indispensabili:

  • Il bambino deve essere collaborante, e ciò dipende anche da quanto riportato nella sezione prevenzione: la visita dal dentista in tempi non sospetti (a partire dai 4-4,5 anni) consente di ottenerne la fiducia e dunque la possibilità di intervenire in caso di carie
  • Il bambino deve comunque avere una età adeguata e anche un certa maturità: è impensabile sottoporre un bambino di 3 anni alle angherie derivanti dall’aspiratore, dal getto d’acqua della turbina, dal pizzichino dell’anestesia, e dalla pazienza necessaria per portare a termine una cura sia pur di un dente da latte. Noi crediamo che il bambino debba avere almeno 5 anni e mezzo, tuttavia le eccezioni esistono, sia in difetto che in eccesso! Tentare, comunque non nuoce. Ma se il bambino rifiuta di essere curato, guardando disperato il genitore con una smorfia che prelude a una cascata di lacrime, è meglio buttarla sul ridere e non insistere, inserendo il bambino in un programma di monitoraggio e motivazione, e attendendone la maturazione col fine di poter procedere alla cura di quel dentino da latte
  • Quando il dentino viene curato, proprio a causa della relativa vicinanza dei tessuti vitali del dentino da latte, potrebbe subentrare una necrosi con conseguente fistolizzazione (il piccolo foruncoletto o la bollicina accanto al dente). In tutti i casi, il bambino va monitorato, in modo da tenere costantemente sotto controllo tale evenienza, che rimane purtroppo sempre in agguato
  • Se il dentino ha già prodotto pus, potrebbe essere tardi. In quel caso, non siamo convinti sull’effettiva utilità e fattibilità di una terapia canalare del dente da latte. Crediamo invece che un drenaggio per risolvere il dolore e in seguito una mummificazione chimica della polpa possano essere le strade più ragionevoli, anche considerata la caducità del dentino da latte

Come evidente, le variabili sono tante. Sarà il dentista pedodontista che di volta in volta deciderà la strategia migliore per poter assicurare al bambino la migliore condizione possibile di igiene orale.

La sigillatura dei sesti definitivi

A 6 anni circa di vita, ogni cucciolo mette in bocca i primi molari definitivi. Questa notizia è spesso sconosciuta alle mamme, in quanto il meccanismo è logico: per esserci un dente definitivo, deve cadere il corrispondente da latte, e mio figlio non ha perso alcun dente! Bhè, non è così. Il sesto definitivo, o primo molare, spunta posteriormente ai denti da latte, dunque non cade alcun dente, ed è anche poco visibile, posizionandosi in un sito posteriore e in ombra.

Questi denti vanno assolutamente sigillati a 6 anni, in quanto si tratta di un dente veramente fondamentale, sul quale poggerà tutta l’occlusione definitiva del piccolo paziente, che spunta però in un’età veramente rischiosa, nella quale nutella e merendine la fanno da padrone, e l’igiene orale spesso non è da guinness dei primati.

Anche in questo caso, il vostro pedodontista saprà consigliarvi al meglio.

La sigillatura si esegue isolando il dente definitivo, condizionandone la superficie (senza alcuna escavazione, ma solo con sostanze chimiche) e inserendo sui solchi una resina liquida sigillante che per alcuni anni preserva il dente dagli attacchi degli acidi della placca.